Incendi Los Angeles, non è finita: il nuovo pericolo a due settimane dai roghi distruttivi

A due settimane alla serie di roghi che hanno raso al suolo migliaia di edifici vicino a Los Angeles, c’è un nuovo pericolo da affrontare

Non c’è alcun dubbio: gli incendi che pochi giorni fa hanno letteralmente raso al suolo interi quartieri nei dintorni di Los Angeles sono certamente tra i più violenti, distruttivi ed economicamente impattanti che la California e forse gli interi Stati Uniti si siano mai trovati a dover affrontare. Impossibile, ad oggi, avere ancora una stima chiara dei danni che potrebbero ammontare addirittura a 250 miliardi di dollari.

Incendi los angeles
Nuovo pericolo nell’area di los angeles dopo gli incendi di due settimane fa (passaportonline.it / Fonte Ansa)

Sono migliaia le persone che non hanno più nulla, avendo dovuto abbandonare in fretta e furia le proprie case per poi ritrovare solo un cumulo di cenere. Ebbene a distanza di due settimane dalle ore più difficili, non solo alcuni di quegli incendi non sono stati ancora completamente domati ma un nuovo pericolo incombe nella zona. Scopriamo di che cosa si tratta.

Un nuovo pericolo a due settimane dagli incendi distruttivi di Los Angeles

Nella zona anzitutto rimane l’allerta rossa in quanto alcuni incendi non sono stati ancora estinti. Basti pensare che il Palisades Fire, quello che ha completamente distrutto l’omonimo sobborgo e un’area di circa 23.700, è stato contenuto solo al 65% mentre a Eaton le fiamme sono state contenute all’89%. Ad oggi si contano 6380 strutture distruttre oltre ad altre 857 pesantemente danneggiate e undici vittime secondo quanto indicato nel report del Los Angeles Times. Alle quali si sommano, a causa di Eaton, 9.418 strutture distrutte e 1.071 danneggiate più diciassette decessi. Il problema deriva dal fatto che i forti venti sono tornati a soffiare nella zona dando forma a nuovi piccoli incendi sparsi nella California meridionale.

Case distrutte dopo i roghi
La cenere degli incendi potrebbe raggiungere tutta la California meridionale (passaportonline.it / Fontew Ansa)

A tal proposito il meteorologo Andrew Rorke, interpellato da Afp, ha spiegato che la situazione è tutt’altro che tranquilla e che in maniera improvvisa zone al momento tranquille potrebbero essere interessate da nuovi roghi: “I venti di Santa Ana, nelle prossime ore, potrebbero raggiungere i 110 chilometri orari lungo la costa e i 160 km/h sulle montagne e sulle colline – ha spiegato – Combinati con la scarsa umidità dell’aria e del terreno, questi venti creano condizioni per una “crescita esplosiva del fuoco nel caso di nuove scintille”.

Ma c’è un’altro problema: i venti forti potrebbero sollevare e disperdere la cenere delle zone interessate dai roghi nella quasi totalità della California meridionale riducendo la qualità dell’aria con il rischio di renderla irrespirabile. Inoltre i deflussi tossici potrebbero contaminare bacini idrografici e spiagge, ragion per cui alcuni sindaci, come Karen Bass, hanno firmato ordinanze di emergenza e dato ordine alle squadre cittadine di installare, intorno alle aree bruciate, sacchi di sabbia e barriere di cemento. Come se non bastasse in molte zone come nella quasi totalità di Pacific Palisades ma anche a Topanga, Brentwood e Malibù, persiste l’ordine di evacuazione.

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