La tecnologia e la ricerca hanno permesso di fare passi avanti nella risoluzione di uno dei grandi misteri di Marte. L’annuncio degli scienziati
L’evoluzione del ‘pianeta rosso’ e dei meccanismi che ne hanno governato la sua trasformazione portandolo ad essere quello che Marte è oggi rappresenta una sfida importante alla quale centinaia di scienziati lavorano alacremente da anni. E grazie allo sviluppo tecnologico è stato possibile fare molti passi avanti a tal proposito sia nel riuscire a comprendere come Marte apparisse miliardi di anni fa, sia a capire quali dinamiche lo abbiano progressivamente modificato.

A tal proposito di recente è stato realizzato un nuovo prezioso studio che rappresenta senza ombra di dubbio un ulteriore tassello in tale contesto. Permettendo fare nuovi progressi nella risoluzione di un mistero riguardante l’evoluzione di Marte.
Marte ed il mistero della sua evoluzione: svelati nuovi dettagli grazie ad uno studio
Un team di scienziati cinesi ed australiani, rispettivamente dell’Accademia cinese delle Scienze e dell’Australian National University, si è focalizzato sui cosiddetti marsquakes ovvero sui terremoti marziani o meglio sull’attività sismica su Marte. Andando a concentrarsi su sei specifici terremoti registrati negli altopiani meridionali di Marte e che vanno a coprire una superficie complessiva pari a due terzi di quella totale.

Secondo gli esperti tali terremoti permetterebbero di accertare come la dicotomia marziana ovvero le differenze geografiche riscontrabili tra le regioni settentrionali e meridionali del pianeta, sarebbe frutto delle modalità di trasferimento di calore negli strati interni di Marte. A parlarne in modo più specifico è stato uno degli autori dello studio ovvero Hrvoje Tkalcic il quale ha sottolineato: “I dati di questi terremoti marziani, se confrontati con quelli ben documentati dell’emisfero settentrionale, rivelano come l’emisfero meridionale del pianeta sia significativamente più caldo rispetto a quello settentrionale”.
Per ottenere indizi in merito al tipo di evoluzione che nel corso di miliardi di anni ha interessato Marte occorre dunque, a detta dell’esperto, “capire se è in atto una convezione”. Secondo Tkalcic il fatto che la crosta dell’emisfero meridionale risulti più spessa e più alta di almeno 5 km rispetto all’emisfero meridionale, potrebbe essere spiegato con due ipotesi: quella esogena secondo la quale tali differenze sarebbero frutto di eventi spaziali e quella endogena secondo cui la dicotomia sarebbe frutto del trasferimento di calore interno. L’esperto ritiene che le nuove scoperte andrebbero a sostenere la seconda teoria.