Come faccio a evitare di grattarmi: è davvero irresistibile la tentazione

Quando insorge il prurito è impossibile evitare di grattarsi, cerchiamo sollievo e così ripetiamo l’azione, ma perché abbiamo questo istinto?

Quando insorge il prurito, in qualsiasi parte del corpo, è istintivo grattarsi per trovare sollievo. Evitare di farlo è quasi impossibile, per una serie di motivi che risalgono ai nostri istinti primordiali. Ci grattiamo per tantissimi motivi, un semplice prurito passeggero, per la pelle irritata, per l’utilizzo di uno shampoo aggressivo che ha infiammato il cuoio capelluto, per lo sfregamento di un vestito aderente, a causa di una dermatite o per la puntura di un insetto.

Prurito al braccio
Prurito al braccio (Passaportonline.it)

Qualunque sia la causa scatenante, evitare di grattarsi è impossibile, proprio perché questa azione ci procura sollievo e piacere. Talvolta, ci grattiamo talmente tanto che produciamo l’effetto contrario, ossia peggioriamo l’infiammazione, lacerando la pelle. Questa semplice azione, però, è determinata da un istinto primordiale che mettiamo in atto per aumentare le difese immunitarie, contrastando le infezioni batteriche.

Impossibile evitare di grattarsi, il perché di questa azione istintiva secondo una ricerca scientifica

Grattarsi è un’azione fatta a protezione della pelle, per combattere le infezioni, dunque non è una soluzione usata soltanto per trovare sollievo. Sembra assurdo, perché spesso, se si insiste troppo, si aggrava il danno. Nonostante il rischio di produrre effetti negativi, però, il sollievo non diminuisce, anzi. Come mai? È una questione di evoluzione e riguarda gran parte degli animali.

Uno studio condotto negli Stati Uniti, all’Università di Pittsburgh, e pubblicato sulla testata Science, ha dimostrato il perché compiamo questa azione che potrebbe sembrare insensata, aprendo le porte a eventuali nuove soluzioni al prurito cronico che affligge milioni di persone nel mondo, ma anche per controllare le dermatiti da sfregamento, l’orticaria o la rosacea.

Ragazza su gratta sul collo
Ragazza su gratta sul collo (Passaportonline.it)

Gli scienziati, analizzando il comportamento dei topi geneticamente modificati per non provare prurito, hanno scoperto che lo sfregamento delle cute attiva i neuroni relativi al senso di dolore, rilasciando un neuropeptite chiamato Sostanza P. Si tratta di un composto che attiva le cellule immunitarie per rispondere all’infiammazione, in un meccanismo che porta l’azione del grattarsi a peggiorare le condizioni della pelle lesionata. Cosa significa?

Grattarsi la pelle aiuta a combattere infezioni batteriche: la scoperta

Le cellule immunitarie che coordinano la risposta immunitaria, i mastociti, svolgono un ruolo fondamentale per le infiammazioni, ma anche contro i batteri, influenzando il microbiota della pelle. Grattarsi, dunque, è un istinto messo in atto per combattere le infezioni batteriche, come ad esempio lo Stafilococco, il batterio più diffuso nelle infezioni della cute.

Ragazza con prurito sul cuoio capelluto
Ragazza con prurito sul cuoio capelluto (Passaportonline.it)

Grattarsi, quindi, aumenta le difese immunitarie ed è un’azione di contrasto alle infezioni, anche se spesso genera un danno maggiore, lesionando la pelle. Grattarsi è un impulso irrefrenabile e più ci si gratta più è difficile smettere. Questo meccanismo attiva un gruppo specifico di neuroni, capaci di produrre un neurotrasmettitore eccitatorio. La scoperta è importante per l’identificazione di nuovi trattamenti contro il prurito cronico.

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